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Mediazione Familiare

La Mediazione Familiare è un percorso di aiuto alle famiglie che vivono situazioni di conflittoconnesse alla separazione, al divorzio o ad altre fasi della vita familiare.

Prevede un numero 8-12 di incontri a frequenza settimanale o quindicinale, della durata di circa un’ora e mezza. Si conclude con la stesura di accordi scritti condivisi dai membri della famiglia.

La mediazione familiare di separazione e divorzio

La separazione di una coppia rappresenta un periodo stressante e doloroso per l’intera famiglia, soprattutto per i figli coinvolti.

Gestire la separazione può rivelarsi difficile, per il prevalere di tensioni o conflitti tra i partner; per le implicazioni spirituali o religiose della scelta di separarsi; per il timore delle conseguenze sui figli; per le reazioni delle famiglie di origine e degli amici; per gli effetti di impoverimento economico e finanziario della famiglia, ecc.  

Queste difficoltà possono ostacolare il compito dei genitori di continuare a collaborare per sostenere la crescita dei figli, anche dopo la rottura del legame di coppia.

In queste situazioni, la mediazione familiare può essere un percorso utile a mantenere il dialogo, la collaborazione e corresponsabilità genitoriale, nel primario interesse dei figli.

La mediazione familiare nelle situazioni di separazione e divorzio si svolge attraverso colloqui di coppia, colloqui individuali con i genitori e colloqui familiari con i figli.

L’obiettivo concreto degli incontri di mediazione è aiutare i genitori a trovare degli accordi su:

  • come comunicare ai figli la decisione di separarsi;
  • come aiutare i figli a far fronte ai cambiamenti che la separazione comporta;
  • il collocamento dei figli, cioè con quale dei due genitori i figli abiteranno prevalentemente;
  • i giorni di permanenza con l’uno e l’altro genitore, durante la settimana abituale e durante i periodi di vacanza;
  • la loro educazione, le scelte scolastiche, religiose, le attività per il tempo libero, gli interessi, ecc.;
  • la definizione degli aspetti economici per il sostentamento dei figli nel nuovo assetto di famiglia separata;
  • l’eventuale esigenza di un supporto economico all’ex-coniuge meno abbiente;
  • la divisione dei beni patrimoniali.

I principali beneficiari dei percorsi di mediazione sono i figli dei genitori separati, il cui interesse, i cui bisogni ed esigenze di crescita sono messi al centro delle decisioni degli adulti.

Gli accordi definitivi raggiunti a termine del percorso di mediazione possono essere sottoposti all'attenzione di un consulente legale, per l’eventuale presentazione in Tribunale.

La mediazione di altri conflitti familiari

I conflitti fanno parte di tutte le relazioni familiari.

Oltre alla separazione ed al divorzio, ci possono essere altri momenti della vita delle famiglie in cui i conflitti possono diventare difficili da risolvere, produrre disagio, creare blocchi nella presa di decisioni importanti.

Ad esempio:.

  • la convivenza tra nuovi partner e i figli delle precedenti unioni;
  • la convivenza tra genitori e figli adulti che continuano a vivere in casa o vi rientrano in corrispondenza di periodi di difficoltà economica, separazioni, trasferimenti, ecc.;
  • conflitti specifici tra genitori e figli adolescenti;
  • conflitti tra fratelli per la cura dei genitori anziani;
  • situazioni di tensione legate alla cura di familiari disabili.

In queste situazioni, l’intervento di una figura terza ed imparziale – il mediatore familiare - può aiutare i familiari in lite a dialogare, confrontarsi, comprendere i rispettivi punti di vista e bisogni, contenere le emozioni negative e le rivendicazioni intransigenti, raggiungere accordi pratici e concreti.

Chi è il mediatore

Il mediatore familiare è una figura professionale terza ed imparziale, con una formazione specifica che aiuta i partner di una coppia a riorganizzare il loro rapporto a seguito della decisione separarsi.

Il suo intervento può essere previsto prima, durante o dopo la separazione o il divorzio.

Il mediatore non prende le parti di nessuno, non giudica, non fa pressioni affinché i partner raggiungano un compromesso.

Il suo ruolo è aiutare i partner a:

  • tenere aperto il dialogo tra loro in qualità di genitori,
  • mantenere la continuità dei legami tra i figli, ciascun genitore e ciascun ramo familiare,
  • riorganizzare i vari aspetti pratici e concreti della vita familiare (vivere tra due case, tempi di permanenza con mamma e papà, organizzazione delle settimane e dei week-end, aspetti economici, ecc.),
  • collaborare nella educazione e crescita dei figli,
  • raggiungere accordi scritti soddisfacenti per entrambi e rispettosi dei bisogni dei figli.

La figura del mediatore familiare è normata dal D.I.M. n.151/2023 ed esercitata ai sensi della l.n. 4/2013.

È prevista l’iscrizione del mediatore familiare a una delle associazioni professionali iscritte alla II Sezione dell’elenco tenuto dal Ministero delle Imprese e del made in Italy, ai sensi della già citata l. n. 4/2013.

La mia associazione professionale di riferimento è l’Associazione Internazionale di Mediatori Sistemici (A.I.M.S.), di cui sono socia didatta dal 2019.

Per maggiori info a riguardo www.mediazionesistemica.it


Articolo a cura della
Dott.ssa Tiziana Mannello
Psicologa Psicoterapeuta a Saronno

Dott.ssa Tiziana Mannello
Psicologa Psicoterapeuta

Saronno

Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lombardia n. 10970
Laurea in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione - Specializzazione in Psicoterapia sistemico-relazionale
P.I. 02230660181

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